L’accesso alle prestazione sanitarie, di prevenzione o di cura, è diverso da zona a zona e per le diverse fasce di popolazione, così che si genera una disuguaglianza anche tra i cittadini di una stessa nazione. E’ vero anche per l’Italia, come dimostra una ricerca pubblicata sulla rivista Health Promotion International da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia: M. Braggion, S. Campostrini e G. Bertin: Socio-economic differences in healthcare access from a walfare system perspective, Italy: 2007-2010.
La ricerca ha preso in esame la probabilità che una donna ha di essere sottoposta al Pap-test, e ha consentito di scoprire l’esistenza di significative disparità connesse ad alcune variabili, come il livello economico e culturale, ma anche il tipo di organizzazione sanitaria esistente nelle varie macroregioni italiane, con il relativo peso dato alle attività sanitarie territoriali e alle specifiche azioni di promozione del test. Quello della disparità di accesso a servizi sanitari di provata efficacia, come è il caso del Pap-test, è uno dei vari aspetti che può assumere la variabilità delle prestazioni sanitarie.
Ne parla Marco Geddes da Filicaia in un libro intitolato Cliente, paziente, persona – Il senso delle parole in sanità (Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2013) . Il libro passa in rassegna, con un linguaggio chiaro e ampi riferimenti culturali, molte delle parole che sono entrate a far parte del linguaggio della sanità , ad esempio i termini cliente, paziente, centralità del paziente, presa in carico, budget, spreco e fragilità . A proposito della...
Fasciopatia plantare: valutazione e strategie terapeutiche
La fasciopatia plantare rappresenta una sindrome a origine
degenerativa della fascia plantare che si manifesta con frequenza elevata negli
atleti podisti, ma che può presentarsi anche nella popolazione sedentaria…