Delle Olimpiadi di Pechino del 2008 è possibile avere tutti i dati grazie a un sistema di sorveglianza coordinato dal Comitato Olimpico Internazionale con la collaborazione dei comitati nazionali e delle federazioni sportive internazionali. L'osservazione e raccolta dei dati è proseguita durante le olimpiadi invernali di Vancouver e continuerà a Londra: rispetto ai giochi di Pechino, in queste ultime manifestazioni sono registrati, oltre ai traumi, anche le malattie.
I giochi olimpici rappresentano un laboratorio perfetto: un grande numero di partecipanti (quasi undicimila a Londra e altrettanti a Pechino, circa 2500 a Vancouver), in un periodo ristretto di tempo, in condizioni omogenee, con telecamere costantemente accese.
Alcuni dei dati emersi.
Il meccanismo più comune: più di un terzo dei traumi è dovuto a contatti (anzi, scontri) con altri atleti.
Gli sport più rischiosi: calcio, taekwondo, hockey su prato, pallamano, sollevamento pesi. Tra gli sport invernali: hockey su ghiaccio, snowboard cross, aerials, ski cross, bob.
Una serie di articoli sul JAMA Internal Medicine indaga sulle molteplici cause che portano a un uso inappropriato delle risorse in sanità .
Un ruolo chiave è giocato dall’informazione, da quello che si sa e non si sa, si dice e non si dice, sia da parte del personale medico, sia sul fronte dei pazienti.
Per esempio: più i pazienti sono informati su rischi e benefici dell’angioplastica in caso di angina stabile, minori sono le probabilità che accettino di sottoporsi all’intervento. Tuttavia, come evidenzia ...